venerdì 11 settembre 2009

Calendario raccolta firme

MILANO
Dal 26 dicembre 2009 al 6 gennaio 2010
Dalle 11.00 alle 19.00: VILLAGGIO DELLE MERAVIGLIE (Giardini di Porta Venezia)

NAPOLI
19-20 dicembre 2009 e dal 26 dicembre 2009 al 6 gennaio 2010
Dalle 12.00 alle 21.00: Ice park - Maschio Angioino

ROMA
19-20 dicembre 2009 e dal 26 dicembre 2009 al 6 gennaio 2010
Dalle 10.00 alle 18.00: Ice park - P.zza Re di Roma + Ice park P.zza Irnerio + Ice park P. zza del Caravaggio

3 e 4 gennaio 2010
Dalle 12.00 alle 21.00: Via del Corso di fronte alla Mondadori


BOLOGNA
Dal 15 dicembre 2009 al 6 gennaio 2010
Dalle 12.00 alle 21.00: Ice park - P.zza XX Settembre

MILANO
Sabato 28 novembre
Dalle 15 alle 18: banchetto al raduno dei breakers allo skate park in via Cedrale 5.

FAENZA
28 e 29 novembre
Dalle 10 alle 18 (e dalle 20 alle 5 durante la Notte Bianca): MEI - Centro Fieristico, via Risorgimento, 3

REGGIO EMILIA
18-19 novembre
Dalle 10 alle 18: Conferenza dell'Osservatorio Internazionale della Democrazia Partecipativa - centro Malaguzzi, Via Blignj 1/A

MILANO
dal 10 al 15 novembre
Dalle 10 alle 18 (il venerdì fino alle 22): Fiera del Ciclo e del Motociclo (Fiera Milano - Rho)

16-18 novembre
Dalle 10 alle 18: Unimi - sede centrale (Via Festa del Perdono, 7)

ROMA
7 e 8 novembre
Dalle 10 alle 19: Via del Corso davanti alla Mondadori

MODENA @ Skipass
Da giovedì 29 ottobre a domenica 1 novembre
ModenaFiere - viale Virgilio, 70/90 (tutto il giorno)

PERUGIA @ Eurochocolate
Venerdì 16 ottobre
Faceciock Party - Etruscan Chochohotel

Sabato 17 ottobre e domenica 18 ottobre
Dalle 10 alle 20
- Piazza Italia
- Piazza Matteotti

Da lunedì 19 a venerdì 23 ottobre:
13.00 - 15.00: 110 Caffé
19.00 - 24.00: Piazza Dante

Sabato 24 ottobre e domenica 25 ottobre
Dalle 10 alle 20
- Piazza Italia
- Piazza Matteotti

MILANO
Lunedì 12 ottobre
9.30 - 12.30: Fondazione Cariplo, via Romagnosi 8, in occasione della 18a Giornata della Fondazione.

ROMA
7-8-9 ottobre (ore 9.00 - 14.00): Salone dello Studente @ Palalottomatica
10-11-12-13-14 ottobre: via del Corso.

BOLOGNA
Martedì 6 ottobre
13.00 - 18.00: Piazza Verdi
Dalle 19.00: Giardini di via Filippo Re
Leggi la news su MTV.it

TORINO
Dal 27 settembre al 1 ottobre
14.30 - 17.30: Piazza Carlo Alberto (da dom. a giov.)
18.30 - 21.00: Piazza Vittorio Emanuele (da dom. a mar.)
18.30 - 21.00: Piazza Castello (mer. e giov.)

ROMA
26 Settembre
15.00-01.00: Piazza del Popolo verso via Flaminia
15.00-21.00: Piazza del Popolo verso via del Corso

GENOVA
Venerdì 11 settembre
12.30 - 15.30: Porto Antico
17.00 - 20.00: Piazza San Lorenzo

Sabato 12 settembre (MTV DAY 2009)
16.00 - 01.00: vicino al Palco dell'Mtv Day (Porto Antico)
16.00 - 01.00: di fronte al Bigo (Porto Antico)
16.00 - 01.00: Piazza De Ferrari
15.00 - 20.00: Centro Commerciale Fiumara
17.00 - 20.00: Piazza San Lorenzo
21.00 - 02.00: ingresso Banano Tsunami (Porto Antico)

lunedì 7 settembre 2009

Raccolta delle firme a Genova!

Giovedì 10 settembre i banchetti di Tocca a Noi saranno presenti a Genova secondo i seguenti orari:

Dalle 12.30 alle 15.30: Università di Genova
Dale 17 alle 20: Piazza De Ferrari

martedì 1 settembre 2009

Comincia la raccolta delle firme!

Lunedi 7 settembre inizia una delle ultime fasi di Tocca A Noi, il progetto di MTV per presentare in parlamento una legge di iniziativa popolare.

In Piazza Caricamento a Genova, nei pressi del palco di TRL, dalle ore 11 alle 15 fino a venerdi 11 settembre sarà possibile firmare la proposta di legge "La nuova università: un'esperienza da vivere", elaborato dalla SPISA (Scuola di Specializzazione di Studi sull'Amministrazione Pubblica dell'Università) dell'Università di Bologna.

Sabato 12 settembre invece, proprio durante l'MTV Day, saranno 4 i banchetti presenti in tutta la città di Genova, aperti dalle 12 a mezzanotte.

Per firmare a Genova è necessario essere residenti in Italia, essere maggiorenni e avere con se un documento di identità (carta d'identità o passaporto).

Per portare il testo di legge in parlamento è necessario raccogliere 50 mila firme. Corri a Genova e firma anche tu!

lunedì 6 luglio 2009

CAPO I - PRINCIPI, FINALITÀ E AMBITO DI APPLICAZIONE - Articolo 1 (Finalità e oggetto)

1. La presente legge detta disposizioni volte a migliorare le condizioni di vita degli studenti universitari, soprattutto attraverso l'accrescimento del livello qualitativo dei servizi rivolti agli studenti stessi, nel rispetto del principio di autonomia delle Università, con il concorso degli enti locali, delle Regioni e dello Stato ed in osservanza delle rispettive competenze normative.
2. La presente legge detta altresì disposizioni volte al sostegno della mobilità, nazionale ed internazionale, degli studenti universitari, al fine di rendere effettivo il diritto di scelta del percorso formativo individuale e di accrescere l'internazionalizzazione delle Università.
3. A tal fine, in particolare, la presente legge prevede e regola:
a) l'introduzione in tutte le Università di una Carta dei servizi universitari, quale strumento conoscitivo e di garanzia a favore degli studenti, recante il complesso dei servizi che le singole università si impegnano ad assicurare, quali prestazioni aggiuntive destinate ad integrare l'offerta formativa, in modo da renderla effettivamente fruibile;
b) l'introduzione di nuove agevolazioni fiscali per le locazioni agli studenti universitari;
c) l'individuazione di strumenti per il potenziamento della diffusione del ricorso a manuali, libri e altri supporti alla didattica in formato elettronico;
d) le modalità attraverso le quali gli studenti possono accedere alla condizione di studente a tempo parziale, con conseguenti agevolazioni nel pagamento delle tasse universitarie;
e) la modifica dei criteri di ripartizione dei finanziamenti statali alle Università al fine di favorire la mobilità interna degli studenti;
f) la previsione di servizi di supporto dedicati agli studenti stranieri e italiani frequentanti, temporaneamente o a tempo pieno, corsi di studio rispettivamente presso università italiane e straniere.

Articolo 2 (Ambito di applicazione e modalità di attuazione)

1. La presente legge si applica a tutte le Università, statali e non statali, nonché agli istituti di alta formazione artistica, musicale e coreutica.
2. Le Università provvedono ad adeguare i rispettivi ordinamenti alle previsioni della presente legge entro 6 mesi dalla sua entrata in vigore.
3. Laddove siano contenuti rinvii a provvedimenti statali attuativi, essi saranno adottati entro 6 mesi dall'entrata in vigore della presente legge.
4. Le Regioni provvedono ad adeguare la propria disciplina legislativa in materia di diritto allo studio, ove necessario, alle disposizioni della presente legge, nel rispetto della competenza legislativa statale in materia di determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale, ai sensi degli articoli 34 e 117, comma 2, lett. m) Cost.

CAPO II - SERVIZI AGGIUNTIVI E CARTA DEI SERVIZI UNIVERSITARI - Articolo 3 (Servizi aggiuntivi all'offerta formativa e didattica)

1. Al fine di migliorare la fruibilità dell'offerta formativa e didattica nonchè le condizioni di vita universitaria degli studenti, le Università assicurano servizi ulteriori e aggiuntivi, anche promuovendo forme di collaborazione con altri soggetti pubblici e privati.
2. A titolo esemplificativo, rientrano tra i servizi aggiuntivi all'offerta formativa e didattica:
a) i centri di orientamento e tutorato;
b) i servizi di informazione e di segreteria;
c) i servizi sportivi, linguistici, sanitari, bibliotecari, culturali e ricreativi, nonché i servizi di altro tipo;
d) i servizi di assistenza a particolari categorie di studenti;
e) i servizi di assistenza per la ricerca dell'alloggio;
f) i servizi per esperienze formative all'estero e per viaggi di istruzione;
g) i servizi per favorire l'ingresso nel mondo del lavoro dei laureati e gli incubatori di impresa.

Articolo 4 (Carta dei servizi universitari)

1. Le Università adottano una Carta dei servizi universitari, con la quale indicano le prestazioni che si impegnano a fornire agli studenti a supporto ed integrazione dell'offerta didattica e formativa e per migliorare le condizioni di vita degli studenti universitari.
2. Per ogni singolo servizio o prestazione contemplata nella Carta, ove possibile, le Università indicano anche gli standard che si impegnano a rispettare al momento dell'erogazione o gli obiettivi che si impegnano a garantire. Le Università devono definire le modalità con le quali i soggetti interessati possono segnalare o reclamare per inadempimenti e disservizi, prevedendo anche possibili sanzioni e indennizzi automatici e forfetari.
3. Le Carte sono adottate dalle singole Università con propri procedimenti e secondo le modalità individuate nell'ambito della rispettiva autonomia normativa ed organizzativa. In ogni caso, il procedimento per l'adozione delle Carte deve prevedere la necessaria partecipazione al procedimento di adozione delle associazioni studentesche e di altre istanze rappresentative degli studenti.
4. Al fine di permettere un effettivo controllo sulla piena attuazione delle Carte dei servizi universitari, le Università si dotano di un Garante d'Ateneo, ove non già costituito. In particolare, le Università disciplinano la figura del Garante d'Ateneo in modo da attribuirgli i seguenti compiti:
a) verifica della pubblicazione della Carta e della diffusione e comunicazione a tutti i soggetti interessati dei suoi contenuti;
b) verifica della conformità tra contenuti dichiarati nella Carta e i servizi effettivamente resi;
c) acquisizione dei dati e delle informazione sulle valutazioni sui servizi erogati espresse dagli studenti;
d) intervento finalizzato a sollecitare l'aggiornamento dei contenuti della Carta alle scadenze indicate;
e) intervento su segnalazione di disservizi da parte di singoli studenti, associazioni studentesche e uffici o su reclamo degli interessati per inadempimento agli obblighi assunti con la Carta dei servizi;
f) esercizio di poteri sanzionatori e di indennizzo, previsti dalle Università nell'ambito della propria autonomia regolamentare, ai sensi di quanto indicato al comma 1;
g) esercizio di poteri propositivi e consultivi a favore degli organi universitari competenti.
5. Le Università promuovono altresì ulteriori misure di controllo, sottoponendo a valutazione l'indice di gradimento dei servizi resi e pubblicizzando i risultati di tale controllo. In particolare, tale valutazione deve essere fatta a campione, periodicamente, tra gli studenti dell'Università e con un questionario da sottoporre agli studenti laureandi al momento della conclusione del percorso formativo. Degli esiti delle verifiche svolte si dovrà tener conto al fine dell'aggiornamento della Carta e del miglioramento dei servizi offerti.
6. Le Carte dei servizi universitari devono essere aggiornate almeno ogni biennio.
7. Le Carte dei servizi universitari sono obbligatoriamente pubblicizzate nei portali web d'Ateneo. Il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca è tenuto a mettere a disposizione delle Università uno spazio telematico dedicato alla raccolta e alla pubblicizzazione di tutte le Carte dei servizi universitari adottate.

CAPO III - MISURE SPECIFICHE DI FAVORE PER GLI STUDENTI UNIVERSITARI - Articolo 5 (Locazioni agevolate a studenti universitari)

1. Il presente articolo concerne le unità immobiliari concesse in locazione ad uso abitativo:
a) a studenti universitari, secondo le tipologie di cui all'art. 5 della legge 9 dicembre 1998, n. 431;
b) alle aziende regionali per il diritto allo studio, alle università o istituzioni equiparate, ai comuni, per la sublocazione a studenti universitari secondo le tipologie di cui al citato art. 5 della legge n. 431 del 1998.
2. Le unità immobiliari oggetto dei contratti di locazione di cui al comma 1 sono esenti dall'imposta comunale sugli immobili (Ici).
3. I contratti di locazione e sublocazione di cui al precedente comma 1, nonché le relative disdette anticipate o cessioni, sono esenti da registrazione e dal pagamento della relativa imposta.
4. I canoni di locazione di cui al precedente comma 1 costituiscono base imponibile ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche soltanto nella misura del 30%.

Articolo 6 (Accordi tra Università e imprese per la diffusione di manuali, libri e altri supporti alla didattica in formato elettronico)

1. Le Università, nell'ambito dell'autonomia riconosciuta dai rispettivi ordinamenti e secondo le linee di indirizzo adottate ai sensi dell'articolo 15, comma 4, della legge 6 agosto 2008, n. 133, promuovono la conclusione di accordi con le imprese operanti nel settore dell'editoria elettronica, al fine di rendere disponibili agli studenti, a condizioni economiche più vantaggiose, i manuali, i libri e gli altri supporti alla didattica in formato elettronico, indicati nei programmi didattici dei singoli insegnamenti attivati.
2. Gli studenti iscritti ed in regola con il pagamento delle tasse universitarie accedono ai testi disponibili tramite internet, gratuitamente o dietro pagamento, fatti salvi i diritti patrimoniali dell'autore e dell'editore.
3. Il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, definisce, ai sensi dell'articolo 15, comma 3, della legge 6 agosto 2008, n. 133, le caratteristiche tecnologiche dei libri e dei manuali nella versione on line.

Articolo 7 ( Misure a favore degli studenti universitari a tempo parziale)

1. Lo studente che non è in grado di dedicarsi a tempo pieno allo studio universitario può chiedere alla propria Università il riconoscimento della condizione giuridica di studente universitario a tempo parziale. Tale richiesta deve essere necessariamente giustificata:
a) per motivi di lavoro;
b) per serie e comprovate ragioni di salute;
c) per lo svolgimento di attività formative all'estero adeguatamente documentate;
d) per altri motivi previsti dai regolamenti didattici di ateneo.
2. Fermi restando la durata legale del corso di studi ed il numero dei crediti formativi da raggiungere ai fini del conseguimento del titolo, lo studente a tempo parziale concorda con l'Università di appartenenza il numero dei crediti formativi da conseguire annualmente.
3. Lo studente al quale viene riconosciuta la condizione di studente a tempo parziale ottiene una riduzione degli oneri contributivi da corrispondere annualmente all'Università di appartenenza direttamente proporzionale al numero dei crediti formativi che si impegna a conseguire.
4. I regolamenti didattici di ateneo e i regolamenti didattici dei corsi di studio disciplinano la condizione giuridica dello studente a tempo parziale, nel rispetto dei seguenti principi e criteri direttivi:
a) è consentita allo studente la possibilità di optare per il tempo parziale, previa valutazione da parte delle strutture amministrative di ateneo della sussistenza dei presupposti indicati dai suddetti regolamenti, e di modificare tale opzione a favore del tempo pieno;
b) l'opzione a favore dell'uno o dell'altro regime è espressa dallo studente all'atto dell'immatricolazione o all'atto dell'iscrizione agli anni successivi al primo;
c) sono garantite idonee modalità organizzative delle attività formative per agevolare la frequenza agli insegnamenti e alle altre attività didattiche, la partecipazione agli esami di profitto, l'accessibilità delle segreterie didattiche, delle biblioteche e degli altri uffici delle Università, anche attraverso l'uso di internet e di altre tecnologie;
d) è prevista l'istituzione di un servizio di tutorato didattico – amministrativo dedicato agli studenti a tempo parziale.
5. Le Università si impegnano, con idonee iniziative, ad informare gli studenti della possibilità di optare per il tempo parziale e dei diritti e degli obblighi che la condizione giuridica di studente a tempo parziale comporta. Ne viene data altresì pubblicità attraverso la Carta dei servizi universitari di cui all'articolo 4 della presente legge.

CAPO IV - MISURE PER FAVORIRE LA MOBILITÀ STUDENTESCA, LA COMPETIZIONE TRA ATENEI E L'INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE UNIVERSITÀ

ARTICOLO 8 (MISURE DIRETTE A FAVORIRE LA MOBILITà INTERNA DEGLI STUDENTI ITALIANI E LA CAPACITÀ DI ATTRAZIONE DELLE UNIVERSITÀ)

1. A decorrere dall'anno 2010, al fine di favorire la mobilità interna degli studenti italiani, garantendo il diritto allo studio, in una prospettiva di competitività tra gli Atenei e, comunque, di promozione dell'incremento qualitativo delle attività delle Università, una quota non inferiore al 5 per cento del fondo di finanziamento ordinario di cui all'articolo 5 della legge 24 dicembre 1993, n. 537, e successive modificazioni, e del fondo straordinario di cui all'articolo 2, comma 428, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, con progressivi incrementi negli anni successivi, è ripartita prendendo in considerazione:
a) il numero degli studenti presenti in ogni Università, provenienti da provincia o regione diverse da quelle in cui ha sede l'Università stessa;
b) la tipologia e qualità dei servizi aggiuntivi all'offerta formativa e didattica assicurati dalle singole Università tramite le Carte dei servizi universitari di cui al precedente articolo 4;
c) la capacità delle singole Università di attrarre studenti stranieri.
2. Le modalità di ripartizione delle risorse di cui al comma precedente sono definite con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, avente natura non regolamentare, da adottarsi sentiti il Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca e il Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario.
3. Per le stesse finalità, il fondo per il finanziamento dei progetti volti alla realizzazione degli alloggi e residenze di cui alla legge 14 novembre 2000, n. 338, dovrà essere ripartito tenendo in considerazione anche il numero degli studenti presenti in ogni Università, provenienti da provincia o regione diverse da quelle in cui ha sede l'Università stessa.
4. Le Università sono obbligate a destinare almeno il 65% delle risorse ottenute sulla base di quanto previsto dal presente articolo alla realizzazione di interventi destinati a migliorare le condizioni di vita degli studenti fuori sede.

Articolo 9 (Misure dirette a favorire la mobilità degli studenti stranieri verso le Università italiane)

1. Al fine di promuovere l'internazionalizzazione e per migliorare la qualità dell'offerta formativa, le Università sostengono la realizzazione di interventi e attività a favore degli studenti stranieri, volti a facilitarne l'inserimento nel percorso universitario e agevolarne l'accoglienza nel contesto dell'Università ospitante.
2. I regolamenti d'Ateneo possono prevedere la costituzione di Centri di tutorato per studenti stranieri. Tali Centri realizzano iniziative di supporto e consulenza in merito alle attività didattiche e formative svolte all'interno dell'Università ospitante, al fine di consentire agli studenti provenienti da altri paesi, specie se di area extraeuropea, di partecipare attivamente al percorso formativo dell'Università ospitante in condizioni di parità rispetto agli altri studenti.
3. Attraverso i Centri di tutorato per studenti stranieri, di cui al comma 2, le Università supportano, inoltre, lo studente straniero nelle diverse fasi del suo soggiorno e forniscono tutte le informazioni relative alla disponibilità ed accessibilità dei servizi offerti dall'Università ospitante.
4. Anche mediante convenzioni con i soggetti privati, le Università contribuiscono, inoltre, a potenziare le iniziative volte a favorire l'approfondimento da parte degli studenti stranieri della conoscenza della lingua italiana.
5. Attraverso apposite intese stipulate con le Università straniere e nel rispetto di quanto previsto dalla l. 11 luglio 2002, n. 148, le Università sostengono e promuovono la semplificazione e l'omogeneizzazione delle procedure finalizzate al riconoscimento e alla valorizzazione delle competenze acquisite presso l'Università ospitante.
6. Al fine di potenziare la presenza di studenti stranieri di area extraeuropea e nel rispetto di quanto disposto dai decreti ministeriali adottati ai sensi dell'art. 39, comma 4 del d.lgs. n. 286 del 25 luglio 1998, modificato dalla legge 30 luglio 2002, attraverso convenzioni stipulate con le Questure competenti nel territorio in cui l'Università ha sede, avvalendosi della collaborazione del personale delle stesse e con la collaborazione dei soggetti privati operanti nel settore dell'immigrazione, le Università possono istituire presso le segreterie degli studenti sportelli dedicati allo svolgimento degli adempimenti istruttori per il rilascio dei documenti necessari ad iniziare o proseguire il soggiorno presso l'Università ospitante.
7. Nel rispetto delle competenze delle Regioni in materia di diritto allo studio le Università promuovono, d'intesa con le aziende regionali per il diritto allo studio, in collaborazione con i Centri di tutorato per gli studenti internazionali di cui al comma 2 e con il contributo di altri soggetti pubblici e privati operanti sul territorio, l'istituzione di borse di studio ed il potenziamento dell'offerta abitativa per giovani meritevoli provenienti da aree geografiche economicamente svantaggiate.
8. In attuazione dell'art. 117, comma 2, lett. m), Cost. il Ministro dell'Università e della ricerca individua con regolamento i requisiti per l'attribuzione dei contributi di cui al comma 7.
9. Gli interventi promossi dalle Università sono resi noti attraverso la Carta dei servizi universitari

Articolo 10 (Misure dirette a favorire la mobilità degli studenti italiani verso le Università straniere)

1. Le Università, nell'ambito dell'autonomia riconosciuta dai rispettivi ordinamenti, forniscono agli studenti che intendono svolgere all'estero una parte del proprio percorso formativo il supporto informativo e logistico necessario.
2. In particolare, le Università possono stipulare convenzioni con le Istituzioni di cultura italiana all'estero di cui alla legge 22 dicembre 1990, n. 401, presenti in città straniere sedi universitarie, per l'individuazione di strutture di accoglienza e degli alloggi disponibili e per la gestione della fase di inserimento dello studente nel contesto dell'Università ospitante.
3. Gli interventi promossi dalle Università sono resi noti attraverso la Carta dei servizi universitari.

venerdì 3 luglio 2009

"La nuova università: un'esperienza da vivere" elaborata da SPISA Università di Bologna è la proposta di legge più votata!

"La nuova università: un'esperienza da vivere" è la proposta di legge più votata per il tema "Scuola e Università" di Tocca a Noi!

Con il 57% di voti avete scelto di portare in Parlamento la proposta di legge "La nuova università: un'esperienza da vivere" elaborata da SPISA Università di Bologna, seguita con il 41% da "Cittadini d'Europa, per una scuola aperta al lavoro e al mondo" elaborata dalla facoltà di Giurisprudenza di Cagliari e con il 2% da "Università: il merito prima di tutto" elaborata da CRISP Università Bicocca Milano.

Più di un milione di voti a manifestare la voglia di un cambiamento all'interno del tema "Scuola e Università". Grazie a tutti per la partecipazione!

Non vi resta che tornare sul sito lunedì 6 luglio per proporre le vostre modifiche e suggerimenti per migliorare la proposta di legge che avete scelto.

Nel frattempo continuate a dare il vostro supporto a Tocca a Noi iscrivendovi al Comitato Promotore!

giovedì 2 luglio 2009

Disincentivi per studiare all'estero

Ogni volta che accendevo la tv e vedevo la pubblicità di questa iniziativa mi chiedevo cosa potessi realmente fare.. ora, dopo che il sistema scolastico mi ha nuovamente lasciata di stucco mi sento chiamata in causa.
La vicenda non ha interessato me personalmente ma il mio caro fratellino..quest'anno è stato molto fortunato,gli è stata offerta la possibilità di trascorrere il passato anno scolastico all'estero, opportunità che ha colto al volo.. ha trascorso la bellezza di 10 mesi negli USA, dove peraltro è stato accolto da una famiglia fantastica e dove si è fatto molti nuovi amici.
Tornato in Italia, invece, è caduto in un incubo: convocato a scuola per stabilire le materie da "recuperare" a inizio settembre, è stato trattato come un vero e proprio lavativo.. alcuni professori si sono limitati a presentare il programma dell'intero anno scolastico da studiare, altri hanno cominciato a tirare fuori storie assurde sul fatto che l'anno precedente fosse stato "salvato" dalla bocciatura e che per questo dovesse ripagare loro quest'anno..
Fatto sta che mio fratello si ritrova con quasi tutte, se non tutte,le materie da presentare a settembre; questo significa dover studiare in 2 mesi gli argomenti che i suoi compagni hanno svolto in un anno.. Non mi sembra molto corretto..
Questo dovrebbe essere un incentivo per i ragazzi che in futuro potrebbero avere la stessa opportunità di mio fratello??
A me pare proprio di no.

Storia inviata da Francesca, 21 anni di Parma

giovedì 25 giugno 2009

Studentessa e lavoratrice

Sì, vi racconto la mia storia di studentessa lavoratrice; più che una storia , forse, è una follia. Agosto 1997 : parto da Campi Bisenzio con l'autobus, direzione Segreteria degli Studi dell'Università di Firenze, con la mia missione tra le mani: l'iscrizione al primo anno di Filosofia. E' caldo, l'aria afosa e in cielo raggi di luce minacciano tempesta. Ore 5.50. Avevo sentito dire che era opportuno arrivare presto visto le lunghe e interminabili file per l'iscrizione; il mio capo mi aveva accordato un cambio turno ma alle 13.00 sarei dovuta rientrare. Dopo 50 minuti di tragitto scendo in Piazza Santa Maria Novella: non l'avevo mai vista cosi' spoglia, silenziosa, addormentata...Affretto il passo e cammina cammina imbocco Via San Gallo;mi stropiccio gli occhi, un pò per la pioggia , un pò per vederci meglio: decine e decine di ragazzi e ragazze lungo i marciapiedi , in attesa dell'apertura della Segreteria Studenti. Chiedo a qualcuno se sapesse dell'esistenza di una lista di arrivo e accompagnato da un largo sorriso mi fa capire che avrei dovuto frami spazio fra la folla per raggiungere un foglietto appesso al portone. Da brava ragazza, troppo brava, domando permesso a destra e sinistra ma quasi nessuno mi considera se non per chiederemi da accedere; dopo qualche minuto sono quasi al punto di partenza; rinforzo il carisma e tento di avanzare.....arrivo al portone : primo posto libero n.50. La campana inizia suonare....1 rintocco...2......3......4....5....6.....7....8.......'' Mannaggia sono le 8.00....Non ce la farò mai....''.Sento dire che non sempre riescono a far tutti e chi rimane fuori non ha la precedenza sul giorno dopo ma deve riniziare tutto daccapo ...Mi sentivo svenire : come avrei fatto a ricontrattare con il mio capo un nuovo cambio turno? Dentro di me mi ripetevo che sarebbe stata una follia solo provarci a coordinare il lavoro al forno con lo studio e che tutta quella situazione fosse solo un segnale inviatomi dai cieli per farmi capire che non era cosa da farsi..non ero fra gli eletti che hanno la possibilità di poter studiare....Ad un certo punto, ebbi la sensazione che il tempo si fermasse e che tutto fosse in un dimesione altra: si avvicina una ragazza e mi dice : '' Ciao. Ti vedo disperata....Io sono la numero 13; torno domani...Prendi tu il mio posto''. Sparì tra la folla senza che io avessi avuto modo di ringraziarla. Dopo qualche ora, io ,Michela Panerai, ero la matricola 2501189 e nella mia ingenuità pensai che ormai tutto era fatto.
Ho vissuto così per alcuni anni, sostenendo molti esami a cui ho sempre preso 30, molti con la lode alzandomi alle 5.00 la mattina per andare al lavoro e dopo aver spostazto ballini di farnina, impanato, infornto, sfornato , tuffarmi sui libri. Avevo un contratto a termine e il disperato bisogno di lavorare mi impediva di esercitare il diritto che tutti gli studenti lavoratori hanno per le ore di studio... Oggi, più battagliera di quella ragazzetta ingenua, non solo esercito i miei diritti, ma li difendo e ne chiedo di più. Ma il sacrificio più grande non è stato questo, quanto quello di lottare per accedere ad un esame da non frequentante, di dover farmi kilometri e kilometri per dare un esame e scoprire appena arrivata che il docente avevo rinviato ad altra data, di dover passare ore e ore a fotocopiare dispense con macchine fotocopiatrici derelitte.
Alla fine, arrivò un esame che volli dare per forza nonostante quel docente mi avesse detto: '' Non accetto i non frequentanti ma non posso obbligarla a non partecipare...vedremo signorina....vedremo....''. Dopo un'ora e mezza di interrogazione accettai quel 27 solo perchè sapevo che se mi fossi ripresentata niente sarebbe cambiato se non il tempo che m i avrebbe fatto perdere.
Entrai in depressione e smisi di studiare fino al 2006 quando ho deciso di riscrivermi; pensavo che nell'era di internet tutto fosse piu' snello e semplice, ma erravo. Ad oggi molti docenti non pubblicano i testi d'esame su internet e richiedono espressamente un colloquio privato, spesso che si conclude in 5 minuti e per cui ti chiedi che senso potesse avere; non solo esistono le dispense da fotocopiare esclusivamente nei locali del Dipartimento, ma anche le stesse fotocopiarici ( Giuro! ): ho più volte sollecitto la pubblicazione di queste dispense sulla pagina web del Dipartimento: mi sento un ufo.... Esistono ancora pregiudizi per chi studia e lavora: ho sostenuto un esame di Letteratura Italiana dopo aver contattato 10 docenti da cui, per vari motivi, ho capito che non sarebbe stato possibile; ho pattuito con un certo prof. XY di oltre 70 anni di partecipare ad almeno 1 lezione la settimana; vi risparmio il travaglio per assistere a dette lezioni dalle 17.00 alle 19.00, vi risparmio le volte in cui ho scoperto, pur telefonando prima, che il prof. non avrebbe fatto lezione... Per non parlare delle ore a cui il lavoratore-studente ha diritto: 5 giorni l'anno per lo studio, 150 ore per la frequenza ( da distribuire in tre anni ....Ad oggi un modulo per esame è i 30 ore per 5 esami di media l'anno.....)
COSA CHIEDO
1) che i 5 giorni all'anno per lo studio diventino almeno 12
2) che le 150 ore siano ricalcolare su i nuovi ordinamenti con moduli
3) che i docenti siano obbligati a pubblicare su internet i testi di esame e le dispense
4) che i titolari delle Aziende abbiano diritto a delle FORTI agevolazioni fiscali 5) che si snelliscano tutte le procedure burocratiche : dal 2006 sono ancora in attesa di conferma circa il buon esito della mia richiesta di passaggio dal vecchio al nuovo ordinamento..

Storia inviata da Michela, 32 anni di Campi Bisenzio

mercoledì 24 giugno 2009

Tocca a noi, ma noi ci siamo?

Ho partecipato a quasi tutte le manifestazioni contro la Gelmini. Ho solo 16 anni e per molti sono solo una bambina, forse non ho ancora l'esperienza per parlare e molto probabilmente nessuno prenderà mai in considerazione quello che ho da dire, ma io ho da dire qualcosa. Il 30 ottobre 2oo8 ho partecipato al corteo a modena. Una manifestazione del tutto pacifica, apartitica in cui un sacco di studenti si sono coalizzati contro qualcosa che ritenevano ingiusto. Io ero fra loro. Io sono fra loro tutti i giorni sui banchi di scuola. Io tutti i giorni metto il sedere sulla sedia di un banco in una scuola nella speranza di un futuro migliore, nella speranza di non andare a lavorare in una fabbrica o a pulire la spazzatura per le strade come fanno i miei genitori. Nulla di umiliante in questo, certo, ma chi non desidera un futuro migliore per la propria vita?? Così giorno dopo giorno vado a scuola e costruisco il mio futuro. Poi un giorno il governo mette su un ministro dell'istruzione che di scuola non sa un cavolo che si mette a tagliare tagliare tagliare. Partono le manifestazioni. Studenti in piazza a urlare. Cartelloni. I giornali non parlano d'altro, ma i media passano solo le cose negative e di nuovo le nostre parole, i nostri pensieri vengono rigirati e fatti passare per scarsa voglia di studiare, per voglia di scontri, per violenza e per la Gelmini tutto diventa un "solletico sotto ai piedi". Pochi giorni e tutto si sgonfia. Noi torniamo sui nostri banchi piu' incasinati di prima: abbiamo perso tempo, i professori sono arrabbiati, lo studio e' il doppio e la Gelmini continua a fare i suoi comodi. Il 4 aprile ho partecipato alla manifestazione a Roma per rappresentare i giovani, per far vedere che noi ci siamo ancora. Sul parco del Circo Massimo erano presenti un immigrato, un insegnante precario, una pensionata, un operaio ed una studentessa. Quest'ultima, Marta Lavacchini, e' intervenuta a nome di tutti gli studenti d'Italia che stanno vivendo la crisi in maniera piu' viva che mai. Ha citato le parole di Giuseppe di Vittorio "Sono necessarie curiosità ed ascolto, e' necessario resistere e conoscere sempre una parola in piu' del padrone di allora e di quello di oggi." " [...]Per il governo i giovani sono un peso per la società, una categoria alla quale bisogna concedere un lavoro – nel migliore dei casi nero o precario – e non una risorsa sulla quale investire. Il Governo vorrebbe contrapporre i lavoratori agli studenti, i giovani agli anziani, ma non ci riuscirà. Noi crediamo che la cultura e il sapere siano un valore irrinunciabile e non vuote parole. Per questo chiediamo un investimento serio sull'istruzione, sulla formazione, sulla ricerca e non tagli indiscriminati come quelli fatti dalla Gelmini. L'università, la scuola devono essere di qualità, pubbliche e di massa per cancellare ogni disparità di accesso alla cultura.[...]" Certo ho applaudito come tanti altri a parole piene di fiducia e speranza, ma mi sono ritrovata a pensare: onestamente chi e' che la pensa così?? Ho pensato che metà delle persone che nei lunghi giorni di manifestazione a modena si sono assentati da scuola, non credono piu' in queste cose. Non c'è la curisità ne ascolto, ma vedo spesso inifferenza e diffidenza verso un governo che ci ha stancati, verso una società che ci delude giorno dopo giorno. "noi crediamo che la cultura e il sapere siano un valore irrinunciabile e non vuote parole" certo bel discorso, approvo in pieno e' così che dovrebbe essere eppure mi ritrovo a pensare, con la mia testarda realtà dei fatti, che non sia così. Il 55% degli studenti non sa nemmeno di cosa stiamo parlando. Spesso ai ragazzi importa solo superare l'anno scolastico, che sia con la media del 6 o del 6 e mezzo poco importa, tutto sta nel passare l'anno. La maggior parte degi studenti va a scuola per non fare arrabbiare i genitori o perchè alla fine e' meglio stare su un banco che su un cantiere a lavorare. Pochi credono nell'istruzione e questo perchè in pochi credono nel futuro. Essì perchè noi siamo il futuro e il nostro governo questo lo ha dimenticato così scarica tutto su di noi e che futuro possiamo aspettarci noi?? e quindi stiamo qui fermi ad aspettare che succeda quello che deve succedere senza pendere in mano il volante e ribellarci a decisioni che a NOI NON STANNO BENE. I giovani non hanno voglia di far valere i propri diritti perchè oramai non credono neppure piu' di averne. Tutti noi sappiamo che il sapere e la cultura siano un valore irrinunciabile eppure cosa stiamo facendo per rimediare? Nulla. Sì abbiamo fatto un po' di casino qua e là, ma per la cara Gelmini e' stato solo solletico perche' neanche noi credavamo in quello che stavamo facendo e questo mi fa rabbia. Ci facciamo mettere i piedi in testa da una società che ha deciso che la nostra opinione non importa, o meglio noi stessi non cerchiamo neppure di far vedere che noi ce l'abbiamo un opinione. Dove sono finiti i cortei? Dove sono finiti i cartelloni? Dove sono finite le belle parole? A Roma ho visto giovani certo, ma non abbastanza. Da modena sono partiti un sacco di autobus ed anche un treno eppure di giovani ne ho visti pochi. Allora fa bene lo stato a non investire in noi perchè tanto a noi non interessa. E' questo quello che traspare dall'indifferenza di noi tutti. Sembra che non ci importi, non sento la nostra voce perchè non stiamo parlando. Stiamo lasciando perdere.. li abbiamo fatti vincere. E ci hanno fottuto di nuovo. Tocca a noi, ma noi ci siamo?

Storia inviata da Sara, 16 anni di Vignola

martedì 23 giugno 2009

Studenti meritevoli

Ciao a tutti! La mia storia non ha nulla di speciale ma vorrei condividerla con chi, come me, ha questo tipo di problema. Durante il mio ingresso nell'ambiente dell'istruzione superiore ho avuto la necessità di cambiare scuola, per seguire la mia vera passione:l'arte! Fino al secondo anno, tutto è stato relativamente semplice, positivo. Ma da quando ho iniziato il terzo anno, a causa delle ristrettezze economiche a cui la mia famiglia deve far fronte, frequentare la scuola è diventato difficilissimo. Mi piacerebbe che gli studenti meritevoli, che vogliono seriamente studiare vengano aiutati dalla struttura scolastica che scelgono di frequentare, attraverso la distribuzione dei materiali più costosi, seppure indispensabili (frequento una scuola d'arte). Ecco tutto. Spero che il futuro degli studenti no sia più un'incognita indecifrabile. Grazie.

Storia inviata da Valentina, 17 anni di Casarano

giovedì 18 giugno 2009

L'insegnante giusto al momento giusto


"Voglio raccontare un'esperienza che durante gli anni delle scuole superiori ha avuto grande impatto su quella che poi sarebbe stata la mia vita e la mia attitudine personale.
Riguarda l'importanza che può rivestire un insegnante giusto al momento giusto..e purtroppo i danni che può provocare l'insegnante sbagliato, in qualsiasi momento!
Quarta liceo scientifico.
Dovevo essere già piuttosto egocentrico e convincente visto che i miei compagni decisero all'unanimità di eleggermi loro rappresentante nei consigli di classe.
Svolsi il mio compito con tale zelo che il risultato finale fu quello di inimicarmi completamente e definitivamente la professoressa di Italiano e Latino, colpevole di andare via dalla scuola invece di venire a far lezione, oppure di non svolgere mai lezione di latino per settimane, salvo poi interrogarci su cose che non avevamo mai studiato.
Oppure permetterci di leggere il giornale o di parlare tra di noi nonostante fossimo arrivati al punto di chiederle di fare lezione.
Risultato finale: rimandato in Italiano, io che amavo scrivere, che facevo sfoggio di grande proprieta' di linguaggio..quale umiliazione!
Però non tutti i mali vengono per nuocere perché durante l'estate la forzata mancanza di vacanze, ingiusta punizione inflittami dalla mia amata madre, mi portò ad imparare a suonare la chitarra e soprattutto perché l'odiata professoressa fu finalmente trasferita a far danni in un'altra scuola.
Al suo posto arrivò la donna che avrebbe cambiato totalmente il mio approccio con l'arte, la letteratura, l'autostima e la determinazione: la mia nuova professoressa di Italiano e Latino.
Fu lei che ci propose autori moderni insieme agli obbligatori classici della letteratura italiana, sempre lei ad inculcarci la convinzione che dietro una forma apparentemente volubile o poco convenzionale può e deve nascondersi una sostanza solida e convincente.
E soprattutto fu lei a prestarmi suo figlio per quella che sarebbe diventata la mia prima band e a spingermi a credere in quello che facevo, perché la fiducia è la base su cui si costruiscono le affermazioni indelebili.
Ho raccontato questa piccola parentesi della mia vita scolastica perché volevo condividere un'esperienza e perché sono sempre più convinto che in un'epoca nella quale i rapporti umani diventano sempre più rarefatti ed incostanti avere la fortuna di incontrare un insegnante che sappia interpretare e sostenere l'importanza del suo ruolo possa davvero lasciare un'impronta indelebile sulla formazione di un ragazzo.
Purtroppo è vero anche il contrario, e se dovesse succedere a mio figlio sarei orgoglioso di lui se si facesse rimandare in Italiano pur di combattere la povertà intellettuale di un insegnante che non riuscisse a capire l'importanza fondamentale del suo ruolo."

Storia inviata da Pier dei Velvet

Clicca qui per vedere "I Nuovi Emergenti", il secondo video dei Velvet tratto da "Nella Lista Delle Cattive Abitudini", ed ascoltare due pezzi inediti.

mercoledì 17 giugno 2009

"La colpa è di chi guida..e non dei passeggeri!"

Dopo 3 anni di scuola media, passati studiando ogni pomeriggio ore e ore per puro amore nei confronti della conoscenza, mi sono ritrovato a scegliere per il mio futuro il liceo tecnologico (che tra l'altro con la nuova riforma sparirà perchè "costa troppo"), per il fascino che le materie scientifiche come matematica, fisica, informatica e le scenze in generale hanno sempre avuto su di me. Adesso mi sto preparando per la maturità, e posso dire in tutta sincerità che ho riposto decisamente troppa fiducia nella scuola superiore. Nelle materie più importanti del corso di studio, come l'informatica, la biologia e la chimica, abbiamo avuto professori assolutamente inadeguati per un liceo. Mi sono ritrovato a cambiare 5 professori di informatica in 3 anni, mentre per biologia e chimica ho avuto una professoressa per la quale il solo fatto di essere nel corpo docente di un liceo è decisamente un miracolo. Sono sicuro nell'affermare che nessun alunno della mia classe sceglierà all'università facoltà che richiedono delle forti basi in queste materie, compreso me. Quest'anno mi sono ritrovato a studiare da solo l'intero programma di chimica organica perchè farlo con la professoressa era impensabile, e in alcuni momenti ho avuto l'impulso di dire:"Mi iscrivo alla facoltà di chimica"; un impulso subito frenato dall'evidenza di non sapere niente in ambito di chimica inorganica, e di non avere le conoscenze adatte per affrontare una facoltà del genere. Alcuni potrebbero tranquillamente sentenziare che la colpa è di noi alunni se adesso non sappiamo niente, avremmo potuto parlare con la prof e spiegarle la nostra posizione, ma a questi risponderei con una delle frasi più belle di J-Ax, ovvero:"La colpa è di chi guida...e non dei passeggeri!!!".

Storia inviata da Fabio, 18 anni di Latina

martedì 16 giugno 2009

Metodo di studio sperimentale

Sono una studentessa con ottimi voti e voglia di lavorare. Devo tutto ciò alla base della mia formazione: la scuola elementare. Andavo in una scuola il cui metodo di studio era L'ESPERIENZA e ciò ha facilitato lo studio delle materie, tutte. Ciò che volevo dire era che facendo sperimentare agli studenti ciò che devono studiare [e non limitandosi a spiegare un libro e scrivere su una lavagna] si avrà un maggiore coinvolgimento degli studenti e voti migliori. Nella mia vecchia scuola, nonostante fosse solo una scuola elementare, scienze la si faceva non guardando le pagine di un libro illustrato ma uscendo dall'aula e andando a lavorare noi stessi con ampolle, liquidi, etc. ; abbiamo addirittura coltivato i bachi da seta, fatto crescere un orto, e studiato le cellule vegetali ed animali sezionandole e guardandole al microscopio. Ciò ha creato in noi un maggiore intaresse ed una maggiore apprensione delle cose. La sperimentazione non veniva applicata solo alla scienza, ma anche alla musica, all'arte, all'italiano, alla matematica .. . Ciò che voglio dire è che se come metodo di studio nelle scuole ci fosse inserita la sperimentazione forse gli studenti avrebbero più intaresse per quello che studiano.
PS: la scuola è la Rinnovata Pizzigoni di Milano [scuola elementare pubblica]


Storia inviata da Giulia Anita, 13 anni di Milano

lunedì 15 giugno 2009

Troppe materie da studiare?

Ciao a tutti, sono Irene e ho 23 e a luglio prenderò (se tutto va bene) la laurea triennale in Scienze e Tecniche Psicologiche. Finalmente dopo circa 5 anni, sono arrivata al primo traguardo…non è stato semplice. Se dovessi andare indietro non so se frequenterei un’università italiana. Gli ostacoli sono stati innumerevoli e l’inefficienza del mio ateneo forse supera i limiti. Nel mio piano di studio ci sono 36 materie, 12 all’anno….E gli appelli di esame? Sono solo 7 all’anno e come se non bastasse sono quasi tutti lo stesso giorno. Sfortunatamente non ho ricevuto il dono dell’ubiquità, per questo motivo mi sono ritrovata a dare massimo 9 materie l’anno, così da perdere altri 2 anni per superare le restanti. Per non parlare del fatto che ho dovuto verbalizzare alcune materie per tre volte, perché misteriosamente i verbali si erano volatilizzati. Roba da servizi segreti… E la biblioteca, che riceve una tassa specifica annuale di 50 euro per studente, presta i libri che sono in programma ai professori, senza registrarli, così da poterli tenere per tempi illimitati. E io pago. Dimenticavo di dirvi che se vuoi presentare una tesi SPERIMENTALE , devi pagare una sovrattassa di 5 euro, prezzo ridicolo per un messaggio abominevole: tu impegnati tanto a noi non ce ne può fregar di meno. Ciao a tutti

Storia inviata da Irene, 23 anni di Palermo

mercoledì 10 giugno 2009

Le valutazioni anche per gli insegnanti #2

Ciao a tutti, mi chiedevo se non fosse possibile introdurre delle valutazioni, che vengano seriamente prese in considerazione, tramite le quali gi alunni possano " dare un voto" ad ogni singolo professore sottolineando pregi e difetti del metodo didattico e dell assegnazione delle valutazioni, sulla base delle quali il consiglio d istituto possa mettere in luce determinate problematiche e prendere provvedimenti. Per esempio vi racconto ciò che succede con la mia insegnante di matematica e fisica, mi trovo all ultimo giorno utile di scuola ( domani 11/6) senza essere mai stato interrogato o addirittura interpellato come moltri altri miei compagni ( circa 15 su 24); credo che questo sia inaccettabile anche perchè è una situazione che riguarda la maggior parte degli studenti che si trovano nelle classi di questa professoressa, ritrovandosi all'ultimo giorno senza una precisa valutazione che l'insegnante prontamente " aggiusta", pur di mettere un segno sul registro, in base alla media delle prove scritte.Per non parlare del numero delle assenze e ritardi ( si presenta spesso 20 min dopo il suono della campana) che la prof si concede molto frequentemente per motivi poco chiari... Secondo voi è possibile fare qualcosa in merito ??

Storia inviata da Paolo, 16 anni di Roma

mercoledì 3 giugno 2009

La formazione per Silvia

I miei primi due anni di scuola sono stati estremamente determinanti nella mia formazione: non ho MAI aperto un libro a casa e prendevo con facilità voti superiori all'8 nelle principali materie: italiano, storia, geografia e latino.
Non ho più ripreso il ritmo di studio e tutt'ora faccio fatica a concentrarmi per un periodo sufficente di tempo: due anni di fancazzismo completo sono stati distruttivi per la mia istruzione!
Io tendo a incolpare principalmente il mio profesore di Italiano (anche se probabilmente gli altri professori ci imponevano un carico minore del dovuto): con questo professore 8/9 alla settimana ore erano trascorse nell'aula video a vedere non documentari "scentifici" ma film drammatici che non avevano nulla a che fare con il programma (un esempio: l'esorcista)! Quando andava bene si guardavano film storici come Spartacus o registrazioni di trasmissioni "educative" tipo Stargate e gli alieni che costruirono le piramidi o un servizio che promulgava il creazionismo screditando l'evoluzionismo...!
Per noi queste ore erano l'occasione di fare una riga di versione ciascuno, così da non doverla fare tutta a casa ma "unire gli sforzi". Come potrete notare da questo messaggio sgrammaticato e sconnesso.. le mie capacità di esprimermi in italiano sono state notevolmente danneggiate da questa esperienza scolastica.. (nei temi gli errori di scrittura non comportavano un voto peggiore: contava solo "il contenuto"!!!) ma la cosa peggiore è che ci sono altre classi che stanno subendo la stessa diseducazione all'italiano e allo studio! I presidi non hanno il potere di licenziare un professore (per fortuna: potrebbero nascere ricatti se i presidi avessero questo genere di potere!!!) però, secondo me, dovrebbe essere possibile che l'assemblea degli studenti, dei genitori e dei colleghi avesse il potere, almeno, di chiedere il trasferimento di una persona inadeguata alla professionedell'insegnamento!!! e che magari dopo la terza volta che una scuola chiede il trasferimento di un professore ci sia la possibilità di riflettere se i problemi causati da quel professore sono reali e non "immaginati" dagli studenti o causati "dall'ambiente"!

Storia inviata da Silvia, 20 anni di Breno

martedì 26 maggio 2009

Il 12 giugno arrivano le tre proposte di legge!

Questa volta il post del giorno lo scriviamo noi perchè abbiamo una cosa importantissima da farvi sapere: sono finalmente in arrivo le tre proposte di legge!

Dal 12 giugno potrete infatti votare quale delle tre proposte di legge volete portare in parlamento. Dove potete farlo? Sempre sul sito di MTV.

In attesa di esprimere la vostra preferenza cliccate qui per vedere il promo del nuovo video di Tocca a Noi. Riconoscete i big che questa volta hanno dato il loro supporto all'iniziativa? Sì, sono proprio loro: J Ax, Marracash, Le Vibrazioni e Giusy Ferreri!


Stay on line, manca pochissimo e solo Voi potete cambiare le cose!

mercoledì 20 maggio 2009

La storia di Silvia

Ciao raga...mi kiamo silvia..ho 16 anni e vivo in un piccolo paesino di mantova..... sn una studentessa dell'istituto d'arte di guidizzolo... il mo problema sn alcuni professori ke sn pagati e ke nn fanno fare nulla ai ragazzi....loro vanno fuori a fumare e a bersi il caffè mentre noi in classe nn andiamo avanti cn il programma.....è una cosa ke nn sopporto xke pur essendo stata bocciate un anno mi importa molto dell'istruzione......beh giudicate voi.....e poi un'altre cosa....la scuola cade a pezzi: - ci sono crepe nei muri nella parte nuova _tubature rotte... - pavimente rotti...insommma nn è sicura...

Storia inviata da Silvia, 16 anni di Mantova

martedì 19 maggio 2009

La storia di un'insegnante

Sono un'insegnante precaria di scuola media. Sto guardando con rabbia alla lenta distruzione della scuola pubblica. La sensazione è che della scuola non frega a nessuno! In Francia si scende in piazza, in Italia questa terribile riforma passa inosservata nell'apatia più totale, sentimento sempre più appartenente agli italiani. I giornalisti non solo non pongono al ministro questioni importanti come il motivo per cui non si taglia nella scuola privata, ma solo in quella pubblica, o il motivo della riduzione di ore di italiano nella scuola dell'obbligo quando dai test OCSE PISA i ragazzi italiani risultano agli ultimi posti nella prova di abilità linguistica. Ma mettono persino in cattiva luce i corsi SSIS, cioè i corsi di specializzazione per fare l'insegnante. Sono un'insegnante abilitata grazie a questi e vorrei testimoniare la mia esperienza che è stata positiva sotto molti punti di vista. Innanzitutto si è formato un gruppo di lavoro che è di fondamentale importanza per scambiarsi idee, confrontarsi, confortarsi, supportarsi, riflettere sui bisogni dei ragazzi. Si è mantenuto il rapporto con il supervisore, docente di esperienza che segue tutto il tirocinio, grazie al quale si hanno continui confronti, conferme e idee di metodologia didattica.
Sono consapevole che la SSIS ha delle criticità ed è riformabile, magari aumentando il numero di ore di tirocinio e di laboratorio e diminuendo le lezioni di didattica teorica, ma senza di essa avrei corso il rischio di riproporre la stessa metodologia didattica ricevuta come studente e non avrei avuto l'opportunità di essere “formata” alla professione in modo da focalizzare la mia attenzione sui ragazzi di oggi. Gli unici che danno un po' di speranza sono i ragazzi giovani. Così noi "giovani" insegnanti molto motivati abbiamo deciso di non mollare! AIUTATECI A NON DISTRUGGERE LA SCUOLA PUBBLICA, MA A RINNOVARLA SUL SERIO!

Storia inviata da Rachele, 37 anni di Forlì

venerdì 15 maggio 2009

Il lavoro dei professori

Salve a tutti, sono una ragazza del liceo scientifico di Tricase. Quest'anno la scuola non sta andando molto bene.. In tutta Italia si lamentano della disoccupazione ma in realtà il governo non fa lavorare chi ha lo spirito e la voglia ma dà posto alle persone nullafacenti come i nostri prof attuali che non se ne fregano niente di noi: fanno una marea di assenze,quando ritornano pretendono che andiamo avanti col programma da soli , pur senza capire niente e ,quando ci interrogano ,la valutazione è puramente soggettiva e i prof la basano sul voto dell'unico compito andato male!!
Ma come facciamo a recuperare se andiamo avanti cosi?!?!?!?! Siamo stanchi!!!
Noi i prof li rispettiamo ma vorremmo almeno che ciò sia ricambiato!! Chiediamo solo prof degni di essere chiamati tali e con voglia di lavorare!!! Prof seri!!!

Storia inviata da Aloisia, 15 anni di Tiggiano

mercoledì 13 maggio 2009

Stop alla ricerca

Salve a tutti. Sono Oriana e vivo a Palermo, città splendida e ricca di edifici e mercati storici... faccio il 3° liceo allo Scientifico (per la precisione faccio lo speimentale scientifico ovvero più ore di matematica, fisica, biologia e studio informatica!!) e un giorno mi piacerebbe iscrivermi in qualche Università di indirizzo scientifico tipo Fisica.
Perchè scrivo? Semplice! Vi ricordate di Maria Stella Gelmini, la signora (se così la si può definire) che ha fatto la nuova riforma?? Bene.... La nuova riforma dice espressamente che si sarebbero effettuati dei tagli e che quindi molti laboratori sarebbero stati chiusi.... COME SE GIA' DI LABORATORI CE NE FOSSERO A BIZZEFFE!!!!!!!!!!! Ma come si fa a chiudere i laboratori se è proprio da lì che si opera per una modernizzazione del Sistema!! E la Ricerca?! La buttiamo in fondo al cesso?! Certo!! Del resto l'importante è che l'Italia rimanga uno dei Paesi più ignorante dell'Europa!!! Che schifo!!! Io, che mi sono rotta la schiena a srudiare materie scentifiche mi ritrovero senza un lavoro ... Del resto rimangono sempre un secchio dell'acqua, il giusto dosaggio di sapone e ... delle scale!

Storia inviata da Oriana, 16 anni di Palermo

lunedì 11 maggio 2009

Passioni, prospettive e futuro incerto

Sono una studentessa di Palermo, fequento il quarto anno di liceo scientifico...e non ho prospettive!...qui al Sud la disoccupazione giovanile è preoccupante... sono rare le proposte di lavoro...e anche quelle arrivano solo grazie a raccomandazioni e MAI per le proprie capacità!...io vorrei fare qualcosa che mi appasioni, che non mi faccia pesare le ore di lavoro...vorrei, fra dieci anni, poter dire:"fatico tanto ma sono soddisfatta!"...so cosa mi piace e proprio per questo mi sento impotente, avvilita e scoraggiata... Perchè so già che mi aspetta un futuro incerto...il campo artistico è la mia passione da quando ho imparato a tenere in mano una penna...ma che prospettive ho qui? Io amo la mia terra e mi piange il cuore al pensiero che per fare ciò che amo debba abbandonare famiglia, amici, tutto...per andare al Nord o all'Estero...
Vorrei avere la certezza che se lavorerò duro diverrò qualcuno... e non se sono FIGLIO di qualcuno ma perchè ho le capacità appropriate... Vorrei non aver paura di farmi un famiglia mia con il pensiero che poi non potrò mantenerla... Vorrei non essere costretta a lasciare ciò che già ho per cercare qualcosa che qui non mi viene offerta...un'opportunità.
Vorrei che la classe politica faccia il suo lavoro...che ci rappresenti...che difendi i NOSTRI diritti...e non quelli del ricco imprenditore che ne è a capo...
Vorrei infine che l'Italia si risvegli da questo stato di torpore che da troppo tempo l'avvolge...che non si accontenti di ciò che le viene offerto come 'contentino' ma che lotti per quello che le è dovuto...un'Italia più dinamica e attiva...che sfrutti appieno le sue grandi potenzialità...

Storia inviata da Giulia, 17 anni di Monreale

giovedì 7 maggio 2009

La storia di Alberto

La scuola per me.... un disastro, iniziamo...
scuola materna, non volevo stare in quel luogo, troppi bambini, pochi giocattoli; una scena del mio passato ritorna prepotente nella mia mente, la maestra svuota un cartone pieno di colori, bambini più grandi di me che prendono più colori possibili, io fermo che aspetto volevo solo un colore, un colore a matita viola, ma quel giorno i colori rimasti erano i più brutti, i colori che i bambini non volevano, il marrone e il nero, avevo solo tre anni, ma quel giorno capii che la vita è una giungla dove è padrona la legge del più forte, una bella lezione..... Certe volte ci portavano in una sala più grande dove c'erano altri bimbi, io ero lì vicino al muro che ascoltavo una storia, altri bambini correvano e uno mi cadde addosso, cascai per terra, non ricordo molto bene, ho solo l'immagine di me riflesso in uno specchio con il volto pieno di sangue e la maestra che mi puliva con acqua fredda. Decisi di non andare più all'asilo, restavo in casa con mia zia, che abitava con noi, ma a cinque anni mia madre decise di iscrivermi di nuovo all'asilo. qua faccio amicizia con qualche compagnetto, non mi affeziono alle maestre e loro non fanno nulla per avere il mio affetto. a volte dipingevamo, ma il materiale non bastava per tutti, quindi un bambino dipingeva e un altro guardava e io guardavo, avevamo degli strumenti musicali, ma non bastavano per tutti, quindi un bambino suonava e un altro guardava e io guardavo, ma non ero scontento sono stato sempre pigro, quindi.....
Si avvicinava la recita di natale, le maestre volevano coinvolgermi, mi avevano dato una parte assurda, io volevo fare l'asinello, ma loro no, dovevo fare il bambino che correva e prendeva il regalo, ma già da piccolo ero uno spirito critico e pensavo che non aveva senso, ma avevano vinto loro. il giorno della recita non mi presentai mi misi a piangere e mia zia, santa donna, mi fece rimanere a casa.
Arrivarono le scuole elementari, mi ricordo il primo giorno di scuola, io vestito con dei pantaloni di velluto verdi oscuri e un cardigan nero o blu oscuro, non saprei dire, conoscevo qualche compagnetto e ambientarmi fu falice. Ero felice andavo volentieri a scuola avevo conosciuto compagni fantastici avevo il mio amichetto del cuore (che poi da grande doveva diventare il mio padrino di cresima, ma il parroco non ha voluto e adesso mi ritrovo senza cresima, prete crudele), ero anche bravo, mi interessavo alla storia e alla geografia, tralasciando l'italiano e la lettura(du palle), alla fine, esami... voto finale OTTIMO.
Scuole medie, tutto cambia divento un pazzo scatenato, nessuno ci può con me, passo tre anni bellissimi, tra note e prof che mi buttano fuori dalla classe, a volte anche con la violenza, in primo la prof di inglese mi diede una sberla e mi fece uscire il sangue dal naso, diventai un pazzo, dopo tre anni eravamo giunti a un compromesso, io non la consideravo e lei non considerava me. dopo tre anni di casino alla fine arrivarono gli esami, mi preparai, penso di aver fatto dei buoni scritti, voto finale SUFFICENTE(insufficente di inglese).
Dopo le scuole medie non avevo alcuna idea dove iscrivermi, scelsi il commerciale. L'impatto fu forte, tutto era più grande, il primo anno passò dopo qualche incidente di percorso, il secondo... Qua iniziarono i problemi, mi ritirai. Ripetere il secondo per me era come farmi una nuova vita, infatti ero in una classe dove non conoscevo nessuno, ma feci molte amicizie, un anno bellissimo, dopo tanti sacrifici, promosso(debito d'inglese, ovviamente). Terzo anno inizia benissimo, autogestione, scioperi, mi trovavo benissimo, esperienze indimenticabili, erano i primi di gennaio, avevo collezionato moltissimi 2, in tutte le materie o le cose si fanno giuste o non si fanno. mi ritirai a fine gennaio. Arrivato a questo punto c'era solo una cosa da fare: GRANDI SCUOLE! 9200 euro, era questo il prezzo da pagare, ma io dissi: << mà, ti giuro che sta volta studio, non ti faccio spendere tutti questi soldi, riprovo il terzo commerciale>>. Riprovai passai un anno a studiacchiare e scherzando con i miei nuovi compagni e il 18 maggio fu il ultimo giorno di scuola, ancora una volta BOCCIATO. disastro... Non sapevo che fare. Decisi di andare a lavorare.
Lavoravo dal falegname, un anno bellissimo, ma decisi di tornare a studiare, e adesso mi ritrovo al quinto nel liceo delle scienze sociali e devo affrontare gli esami e spero che non siano gli ultimi, anche perchè si sa che nella vita gli esami non finiscono mai! potevo finire in un modo migliore vero? anche se vi sembrerà assurdo questa è la mia storia e secondo me la scuola andrebbe tutta cambiata, bisogna sopprimere questo sistema vecchio e balordo, dando più spazio alle idee degli alunni, perchè noi giovani siamo il futuro!

Storia inviata da Alberto, 22 anni di Aidone

mercoledì 6 maggio 2009

Impegnarsi nella politica

Sono uno studente della facoltà di Economia e Commercio.
Più studio queste materie e più vedo che questo sistema finirà male. La crisi parla da sè potrebbe essere tutto finto oppure tutto incontrollabile.
Mi sono appena impegnato per il mio comune candidandomi in lista credo che bisogni partire dai problemi piccoli e man mano affrontare quelli più grossi.

Storia inviata da Dario, 23 anni di Polaveleno

martedì 21 aprile 2009

Insegnante unico

Mi chiamo Valentina e faccio il liceo socio psico pedagogico. Il mio sogno? diventare una maestra! Da sempre ho avuto questo sogno che mi parte dalla voglia di cambiare qualcosa, dalla voglia di trasmettere le mie conoscenze ai bambini, di mettere a disposizione dei più piccoli le cose che io ho imparato nella vita... Ma ora? Ora i nostri rappresentanti ci hanno tolto fondi, ci hanno costretti a diminuire il personale nelle scuole... Io ho vissuto per un po' in una scuola elementare, una prima elementare per l'esatezza. Sono rimasta veramente sconvolta... 20 bambini di 5/6 anni non ce la faranno mai a stare fermi nei banchi e quello non è neanche il loro dovere...Loro devono imparare rimanendo ancora bambini, devono scoprire le regle scolastiche a poco a poco... Ma come farà l'insegnate unico a gestirli?!?! La maestra ne può seguire 2...3... massimo 4 insieme...e gli altri?! I bambini soprattutto in questa età hanno bisogno di esere seguiti anche per le più piccole cose... la compresenza è la cosa migliore che la scuola potesse offrire...ora insegnare diventerà un suicidio per l'insegnante e un orrore per i bambini, sostretti a diventare grandi all'improvviso e a loro discapito

Storia inviata da Valentina, 18 anni di Reggio Emilia

venerdì 17 aprile 2009

Informiamoci e agiamo

Ciao mi chiamo Luca, penso che la strada intrapresa sia assolutamente giusta. Dai "piani alti" non c'è nessun interesse a cambiare le cose. Non dobbiamo aspettare che loro facciano qualcosa perchè non faranno mai niente. Sguazzano in questo marasma. Anzi hanno tutto l'interesse a mantenere invariate le cose. Quindi dobbiamo rimboccarci le maniche NOI giovani e prima di tutto informarci su tutto ciò che ci circonda. Importante è non credere a tutto ciò che ci viene raccontato nei telegiornali e scritto sui giornali. Dobbiamo avere una visione critica di tutte le informazioni. La cultura e il sapere sono la nostra arma; solamente conoscendo nei dettagli i problemi possiamo discutere e dire la nostra, altrimenti possono raccontarci quello che vogliono. A mio parere i punti fondamentali a nostro favore sono: CULTURA, INFORMAZIONE ACCURATA E VISIONE CRITICA DI TUTTO CIO' CHE CI CIRCONDA, poi certamente facciamo sentire la nostra voce e cerchiamo di cambiare qualcosina. Non scoraggiamoci è possibile il cambiamento. Ognuno di noi nel suo piccolo quotidiano può iniziare a effettuare qualche piccolo cambiamento personale. Qualcosa che vada contro il sistema. Sommandoli verrà fuori qualcosa di grande. Stop alle mode imposte dai media e dalle multinazionali. Combattiamole. Ciao

Storia inviata da Luca, 22 anni di Novara

mercoledì 15 aprile 2009

Stage, stage e ancora stage..

Vi racconto la mia storia..
Ho fatto la triennale in Scienze della Comunicazione a Roma.
Ho svolto durante gli anni accademici uno stage in un'azienda pubblicitaria. Lo stage non era ovviamente pagato nè era previsto alcun rimborso spese.
Mi sono laureata ad ottobre di due anni fa, e sapete nel frattempo quanti stage non pagati ho fatto? 4!
Servirebbe una legge che regolamentasse le modalità di stage. Non è possibile che una ragazza di 24 anni abbia lavorato per quasi due anni senza nemmeno uno stipendio, un minimo riconoscimento.
Molte aziende campano con il lavoro degli stagisti. Noi siamo ragazzi che piuttosto di rimanere a casa accettiamo anche il lavoro non pagato. Molto spesso ti promettono che poi verrai assunto ma quante volte è capitato? Praticamente mai.
Sono molto delusa.

Storia inviata da Anna, 24 anni di Roma

martedì 14 aprile 2009

Diversamente abili

Ciao, io mi ricordo che sia dopo le medie che dopo le superiori non e sottolineo NON c'era qualcuno che m'aiutasse con la scelta di ciò che avrei fatto dopo. Poi credo che l'università italiana debba avere più lezioni pratiche che teoriche perchè io che studio scienze della comunicazione in Bicocca non userò di certo la psicologia per il lavoro o la filosofia ma magari se m'insegnassero qualcosa di più(con gente esperta) sui media e magari facesse fare un esperimento agli studenti sarebbe molto più utile o mi sbaglio?
Poi vogliamo parlare di come le scuole siano poco attrezzate che,purtroppo,è diversamente abile? Nessun politico nei discorsi pre-elettoirali parla dei diversamenti abili....vi siete chiesti mai il perchè? Credo che,anche se non c'era negli argomenti da scegliere all'inizio del progetto il tema DIVERSAMENTE ABILI vada affrontato anche con chi vive questi problemi.
Scusandomi per l'essermi preso la libertà di svariare dall'argomento principale vi saluto.

Storia inviata da Matteo, 24 anni di Giussano (Mi)

venerdì 10 aprile 2009

Diventa il protagonista del nuovo promo di Tocca a Noi!

Vuoi essere uno dei protagonisti del nuovo promo di Tocca a Noi e dividere la scena con alcuni dei più famosi artisti italiani?
Se hai più di 18 anni questo è il tuo momento! Non lasciarti sfuggire l'occasione di supportare quello in cui credi.
Hai tempo fino a martedì 14 aprile per inviare la tua foto e i dati per essere contattato (numero di telefono) ad audience@mtvne.com.

Essendo un promo prosocial non è previsto nessun compenso.

Le persone scelte dalla Redazione di MTV verranno contattate per avere conferma della disponibilità ad essere a Milano i giorni 20 e 22 aprile.

mercoledì 8 aprile 2009

Costo degli affitti

Frequento l'università a Milano e sono di un paesino in provincia di Verona.
A Milano il costo degli affitti per un posto in doppia si aggira sui 300 euro minimo (per non parlare dei 500 euro per le camere singole).
Non avendo uno stipendio mi è impossibile vivere a Milano e seguire quindi tutte le lezioni. Sono costretto a fare il pendolare 4 volte alla settimana con orari molto spesso improponibili che penalizzano anche il mio studio. Vi sembra giusto che per gli studenti non ci sia nessuna agevolazione per prendere in affitto una stanza?

Storia inviata da Matteo, 23 anni di Verona

mercoledì 1 aprile 2009

Cambiamo la storia?

Non so se qualcuno ha mai pensato al programma di storia della scuola superiore: si arriva al 5 anno a studiare i primi anni dopo la seconda guerra mondiale, con i ragazzi prossimi ad affacciarsi nell'italia attuale senza(o con scarsa)conoscenza degli ultimi cinquant'anni di storia italiana ed europea..per inserire questi anni al programma, è necessario ovviamente eliminare qualcos'altro.
Concretamente propongo di eliminare una parte del programma del primo anno, sapere che sia esistito l'homo sapiens è giusto, togliere l'età moderna per sapere come si costruiva le lance mi sembra assurdo.(capite l'analogia,il programma va ridimensionato!:)

Storia inviata da Simone Bugno, 19 anni di Vigonovo

martedì 31 marzo 2009

Pagella per gli insegnanti

Io frequento l’ultimo anno di un liceo linguistico e, dovendo fare un bilancio della mia esperienza scolastica, direi che gli aspetti negativi sono in netta prevalenza. Non si può negare che vi siano numerosissimi problemi nell’ambito “Scuola” (è un dato di fatto), ma io voglio puntare l’attenzione su altro aspetto, ovvero su ciò che, propriamente, rende un banale edificio una “scuola”, un luogo così importante e basilare in un Paese democratico…voglio puntare l’attenzione sull’insegnamento.
Dire che a scuola si “insegna” (e di conseguenza si impara) sembra scontato, ma purtroppo, nel concreto, non lo è affatto. Io (e di certo molti di voi) ho professori che, entrati in classe, non fanno altro che aspettare di uscirne…E potrei supplicarli (non sto esagerando!) affinché si decidano a spiegare, a fare qualcosa, ma loro niente. Si fanno i loro comodi, questo sì, tra un caffé e l’altro, sfogliando il giornale, o sparlando di colleghi, o “conversando” del più e del meno con quelli di noi che fingono di ascoltarli. Questo è il vero problema della scuola. E non crediate che io venga dall’ultima scuola dell’ultimo sobborgo di chissà quale città… al contrario. Nel mio liceo ci sono anche insegnanti brillanti e appassionati, ma si contano sulla punta delle dita. D’altra parte nessuno pretende l’impossibile…ma deve esserci un limite. Passino i prof svogliati o noiosi (ci saranno sempre), ma quelli che proprio non fanno nulla (e sono anche pagati!) NO. E’ deplorevole e umiliante.
Questo è un problema serio, che mina alle basi il fine stesso della scuola e che ne sigla inevitabilmente la sconfitta. Noi abbiamo il diritto e il dovere di pretendere la serietà, spesso mancante non solo da parte di molti insegnanti, ma anche di quelle figure che, nella scuola, dovrebbero dare il “buon esempio” (vedi Preside, ecc.). Per questo motivo io proporrei che, a fine anno, ogni studente valutasse, su una scheda anonima, i propri insegnanti. Esaminate da appositi supervisori, le schede paleserebbero le problematiche (comuni agli studenti di una scuola intera) legate a un insegnante… non vedo altro modo per essere ascoltati e rispettati.

Storia inviata da Irene Giuliano, 19 anni di Caluso

lunedì 30 marzo 2009

Scuola pubblica e scuola privata

In linea di massima sono abbastanza soddisfatta della mia scuola. Io frequento un liceo scientifico, e in quanto professori direi che sono abbastanza fortunata, ciò che invece preoccupa, non solo me, ma un pò tutti, è la pericolosità delle nuove riforme, che tendono sempre più a sminuire l'importanza dell'istruzione e a privilegiare le scuole private. Perchè dove vivo io, al contrario di altri Paesi, scuole private non ce ne sono, e soprattutto c'è molta gente che anche se ce ne fossero non potrebbe mandarvici i proprio figli. Quindi mi chiedo perchè non favorire l'istruzione pubblica, cercando di renderla accessibile a tutti?
Altra cosa che non capisco, che senso ha abbassare l'obbligo scolastico a 15 anni? Forse non ci si rende conto che in molte situazioni alla fine delle scuole medie un ragazzo non è "maturo" abbastanza da capire che lasciare la scuola a quell'età sarebbe una cavolata. Bhè l'anno scorso in classe mia c'erano diversi ragazzi che se non fosse stato per l'obbligo si sarebbero "ritirati", per andare a lavorare. A 14 anni!
Più semplicemente bisognerebbe aumentare i fondi per Scuola, Università e Ricerca.Perchè QUESTO farebbe modernizzare il Paese.
O almeno io la penso così.

Storia inviata da Marta Tom, 14 anni di Ostuni

mercoledì 25 marzo 2009

Raccontaci la tua storia!

La scuola non va? Ora Tocca a te cambiarla. Raccontaci la tua esperienza personale e cosa miglioreresti dell'attuale sistema scolastico.
Ogni giorno sceglieremo una storia e la faremo diventare il post del giorno proprio di questo blog.
Per inviarci la tua storia clicca qui.

Se vuoi invece "mettere la firma" nel wall di Tocca a Noi clicca qui.

lunedì 9 marzo 2009

In attesa...

..di scoprire le proposte di legge elaborate dai tre atenei italiani:
- Università degli studi di Cagliari, Facoltà di Giurisprudenza
- Università degli studi di Bologna - SPISA - Scuola di Specializzazione in Studi sull'amministrazione pubblica
- CRISP - Centro di Ricerca Interuniversitario per i servizi di pubblica utilità dell'Università degli studi di Milano Bicocca

candida anche tu la tua scuola per i prossimi incontri e scopri in quali altri modi puoi partecipare attivamente a "Tocca a Noi"!

lunedì 9 febbraio 2009

Guarda lo speciale Jovanotti!

Clicca qui per guardare i video dell'incontro tra Lorenzo Jovanotti e gli studenti del Liceo Scientifico Marconi.

Candida
la tua scuola a supporto dell'iniziativa, la prossima ad ospitare Tocca a Noi potrebbe essere proprio la tua!

venerdì 6 febbraio 2009

Jova "Cambiare si può"

"Tocca a noi è importante perchè avete tutta la vita davanti e dovete credere che il futuro è nelle vostre mani!". Con queste parole, ieri, Jovanotti ha incitato i ragazzi del Liceo Scientifico Marconi di Milano a tentare di cambiare le cose.


Clicca qui
per vedere la prima parte dell'incontro tra Lorenzo, Carlo Pastore e gli studenti del Liceo, e non dimenticare di farci sapere cosa ne pensi lasciando un commento qui sotto.

Voi che sia la tua scuola la prossima ad ospitare Tocca a Noi? Puoi farlo cliccando qui!


Stay tuned per il video integrale..

lunedì 2 febbraio 2009

Jovanotti per Tocca a Noi!

Jovanotti sarà il primo artista ad incontrare gli studenti per parlare di Tocca a Noi e di democrazia diretta!
L'incontro tra Lorenzo e gli studenti si terrà il 5 febbraio in un Liceo di Milano insieme al VJ Carlo Pastore. La scuola è stata selezionata grazie all'indispensabile supporto di Dariush Mardani, che candidatosi come collaboratore di Tocca a Noi, ha dato la sua disponibilità ad organizzare l'attività nella sua scuola.
Per chi non sarà presente, il video dell'incontro sarà disponibile al più presto su mtv.it on demand!
Inviate le vostre domande a Jovanotti CLICCANDO QUI!

E se volete candidare la vostra scuola per uno dei prossimi appuntamenti CLICCATE QUI.

lunedì 12 gennaio 2009

Fine della prima fase: scopri i risultati!

Si è appena conclusa, alle 18 di oggi, la prima fase di Tocca a Noi. Per alcune settimane (le votazioni erano cominciate lo scorso 18 novembre) avete potuto decidere la questione cha più vi sta a cuore tra quattro macrotemi di grande attualità: Accesso alla politica, Ambiente, Lavoro, Scuola e Università.

Clicca qui per scoprire i risultati definitivi, frutto di quasi 300.000 voti ricevuti!

giovedì 8 gennaio 2009

Ultimi giorni per decidere

Sta per concludersi la prima fase di Tocca a Noi, quella che mette in votazione i quattro macrotemi per decidere su quale di essi sarà poi incentrata la stesura della proposta di legge. Hai tempo fino a lunedì 12 gennaio per dirci quali sono le tue priorità: la scelta è tra accesso dei giovani alla politica, ambiente, lavoro, scuola e università.