giovedì 7 maggio 2009

La storia di Alberto

La scuola per me.... un disastro, iniziamo...
scuola materna, non volevo stare in quel luogo, troppi bambini, pochi giocattoli; una scena del mio passato ritorna prepotente nella mia mente, la maestra svuota un cartone pieno di colori, bambini più grandi di me che prendono più colori possibili, io fermo che aspetto volevo solo un colore, un colore a matita viola, ma quel giorno i colori rimasti erano i più brutti, i colori che i bambini non volevano, il marrone e il nero, avevo solo tre anni, ma quel giorno capii che la vita è una giungla dove è padrona la legge del più forte, una bella lezione..... Certe volte ci portavano in una sala più grande dove c'erano altri bimbi, io ero lì vicino al muro che ascoltavo una storia, altri bambini correvano e uno mi cadde addosso, cascai per terra, non ricordo molto bene, ho solo l'immagine di me riflesso in uno specchio con il volto pieno di sangue e la maestra che mi puliva con acqua fredda. Decisi di non andare più all'asilo, restavo in casa con mia zia, che abitava con noi, ma a cinque anni mia madre decise di iscrivermi di nuovo all'asilo. qua faccio amicizia con qualche compagnetto, non mi affeziono alle maestre e loro non fanno nulla per avere il mio affetto. a volte dipingevamo, ma il materiale non bastava per tutti, quindi un bambino dipingeva e un altro guardava e io guardavo, avevamo degli strumenti musicali, ma non bastavano per tutti, quindi un bambino suonava e un altro guardava e io guardavo, ma non ero scontento sono stato sempre pigro, quindi.....
Si avvicinava la recita di natale, le maestre volevano coinvolgermi, mi avevano dato una parte assurda, io volevo fare l'asinello, ma loro no, dovevo fare il bambino che correva e prendeva il regalo, ma già da piccolo ero uno spirito critico e pensavo che non aveva senso, ma avevano vinto loro. il giorno della recita non mi presentai mi misi a piangere e mia zia, santa donna, mi fece rimanere a casa.
Arrivarono le scuole elementari, mi ricordo il primo giorno di scuola, io vestito con dei pantaloni di velluto verdi oscuri e un cardigan nero o blu oscuro, non saprei dire, conoscevo qualche compagnetto e ambientarmi fu falice. Ero felice andavo volentieri a scuola avevo conosciuto compagni fantastici avevo il mio amichetto del cuore (che poi da grande doveva diventare il mio padrino di cresima, ma il parroco non ha voluto e adesso mi ritrovo senza cresima, prete crudele), ero anche bravo, mi interessavo alla storia e alla geografia, tralasciando l'italiano e la lettura(du palle), alla fine, esami... voto finale OTTIMO.
Scuole medie, tutto cambia divento un pazzo scatenato, nessuno ci può con me, passo tre anni bellissimi, tra note e prof che mi buttano fuori dalla classe, a volte anche con la violenza, in primo la prof di inglese mi diede una sberla e mi fece uscire il sangue dal naso, diventai un pazzo, dopo tre anni eravamo giunti a un compromesso, io non la consideravo e lei non considerava me. dopo tre anni di casino alla fine arrivarono gli esami, mi preparai, penso di aver fatto dei buoni scritti, voto finale SUFFICENTE(insufficente di inglese).
Dopo le scuole medie non avevo alcuna idea dove iscrivermi, scelsi il commerciale. L'impatto fu forte, tutto era più grande, il primo anno passò dopo qualche incidente di percorso, il secondo... Qua iniziarono i problemi, mi ritirai. Ripetere il secondo per me era come farmi una nuova vita, infatti ero in una classe dove non conoscevo nessuno, ma feci molte amicizie, un anno bellissimo, dopo tanti sacrifici, promosso(debito d'inglese, ovviamente). Terzo anno inizia benissimo, autogestione, scioperi, mi trovavo benissimo, esperienze indimenticabili, erano i primi di gennaio, avevo collezionato moltissimi 2, in tutte le materie o le cose si fanno giuste o non si fanno. mi ritirai a fine gennaio. Arrivato a questo punto c'era solo una cosa da fare: GRANDI SCUOLE! 9200 euro, era questo il prezzo da pagare, ma io dissi: << mà, ti giuro che sta volta studio, non ti faccio spendere tutti questi soldi, riprovo il terzo commerciale>>. Riprovai passai un anno a studiacchiare e scherzando con i miei nuovi compagni e il 18 maggio fu il ultimo giorno di scuola, ancora una volta BOCCIATO. disastro... Non sapevo che fare. Decisi di andare a lavorare.
Lavoravo dal falegname, un anno bellissimo, ma decisi di tornare a studiare, e adesso mi ritrovo al quinto nel liceo delle scienze sociali e devo affrontare gli esami e spero che non siano gli ultimi, anche perchè si sa che nella vita gli esami non finiscono mai! potevo finire in un modo migliore vero? anche se vi sembrerà assurdo questa è la mia storia e secondo me la scuola andrebbe tutta cambiata, bisogna sopprimere questo sistema vecchio e balordo, dando più spazio alle idee degli alunni, perchè noi giovani siamo il futuro!

Storia inviata da Alberto, 22 anni di Aidone

3 commenti:

  1. Questa storia è bellissima!! :)
    dovrebbero farci un corto

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  2. vero un corto su questa storia sarebbe troppo fico!

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  3. bella storia ed io conosco molto bene Alberto,ha dimenticato di raccontarvi quando le maestre gli dissero di disegnare Gesù bambino....

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