lunedì 6 luglio 2009

Articolo 7 ( Misure a favore degli studenti universitari a tempo parziale)

1. Lo studente che non è in grado di dedicarsi a tempo pieno allo studio universitario può chiedere alla propria Università il riconoscimento della condizione giuridica di studente universitario a tempo parziale. Tale richiesta deve essere necessariamente giustificata:
a) per motivi di lavoro;
b) per serie e comprovate ragioni di salute;
c) per lo svolgimento di attività formative all'estero adeguatamente documentate;
d) per altri motivi previsti dai regolamenti didattici di ateneo.
2. Fermi restando la durata legale del corso di studi ed il numero dei crediti formativi da raggiungere ai fini del conseguimento del titolo, lo studente a tempo parziale concorda con l'Università di appartenenza il numero dei crediti formativi da conseguire annualmente.
3. Lo studente al quale viene riconosciuta la condizione di studente a tempo parziale ottiene una riduzione degli oneri contributivi da corrispondere annualmente all'Università di appartenenza direttamente proporzionale al numero dei crediti formativi che si impegna a conseguire.
4. I regolamenti didattici di ateneo e i regolamenti didattici dei corsi di studio disciplinano la condizione giuridica dello studente a tempo parziale, nel rispetto dei seguenti principi e criteri direttivi:
a) è consentita allo studente la possibilità di optare per il tempo parziale, previa valutazione da parte delle strutture amministrative di ateneo della sussistenza dei presupposti indicati dai suddetti regolamenti, e di modificare tale opzione a favore del tempo pieno;
b) l'opzione a favore dell'uno o dell'altro regime è espressa dallo studente all'atto dell'immatricolazione o all'atto dell'iscrizione agli anni successivi al primo;
c) sono garantite idonee modalità organizzative delle attività formative per agevolare la frequenza agli insegnamenti e alle altre attività didattiche, la partecipazione agli esami di profitto, l'accessibilità delle segreterie didattiche, delle biblioteche e degli altri uffici delle Università, anche attraverso l'uso di internet e di altre tecnologie;
d) è prevista l'istituzione di un servizio di tutorato didattico – amministrativo dedicato agli studenti a tempo parziale.
5. Le Università si impegnano, con idonee iniziative, ad informare gli studenti della possibilità di optare per il tempo parziale e dei diritti e degli obblighi che la condizione giuridica di studente a tempo parziale comporta. Ne viene data altresì pubblicità attraverso la Carta dei servizi universitari di cui all'articolo 4 della presente legge.

5 commenti:

  1. "comprovate ragioni di salute"
    Dopo tutti gli scandali di falsi certificati di salute, di medici corrotti, di invalidità finte non avete paura che anche in questo caso qualcuno o più di qualcuno faccia il furbetto?

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  2. il rischio, in effetti, c'è. tuttavia, merita di essere corso, visto che obiettivo della legge è quello di riconosce a studenti sfortunati alcune comodità e alcune condizioni di favore nel percorso universitario.
    saranno le università a dover vigilare e procedimentalizzare con propri regolamenti i percorsi per ottenere i benefici previsti dalla disposizione e, allo stesso tempo, evitare che si verifichino truffe.
    al riguardo la legge non può fare altro.

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  3. IO CREDO CHE CI SIA UNA NETTA DISCRIMINAZIONE TRA STUDENTE LAVORATORE (PARZIALE) E STUDENTE A TEMPO PIENO. LO STUDENTE LAVORATORE NELLA MAGGIORANZA DEI CASI NN PUO' PERMETTERSI IL PAGAMENTO DELLE TASSE, E QUINDI LAVORA PER PAGARE LE STESSE, DI CONSEGUENZA NN HA LA POSSIBILITA' DI SEGUIRE SEMPRE.LA DISCRIMINAZIONE A MIO AVVISO STA NEL FATTO DI NON POTER GODERE DEL MATERIALE DIDATTICO SU INTERNET (PROTETTO) E AGLI ESAMI NN è MAI LO STESSO PROGRAMMA ANZI SI PENSA CHE LO STUDENTE LAVORATORE IN QUANTO TALE ABBIA PIU' TEMPO PER STUDIARE E PER PENALITA' PORTA L'INTERO PROGRAMMA.
    CON QUESTO NN VOGLIO METTERE IN DUBBIO IL RUOLO DEGLI STUDENTI A TEMPO PIENO, MA L'UNIVERSITA' DOVREBBE ESSERE CONSENTITA A TUTTI E INVECE è UN LUSSO.

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  4. Questa cosa della "giustificazione" non ha senso. O il tempo parziale diventa un diritto per gli studenti o è meglio lasciare perdere. Le "condizioni di favore" sono praticamente nulle in quanto lo studente paga i contriuti rispetto agli esami che prevede di sostenere e non potrà sostenerne di più. Le "idonee modalità organizzative" non sono sufficienti per introdurre un'istituto odioso come la "giustificazione" della volontà di scegliere il tempo parziale.

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  5. nella ns proposta il tempo parziale vuol essere il riconoscimento di una opportunità per studenti che si trovano in determinate condizioni di svantaggio. in questo senso, è una misura che tende a riequilibrare una situazione di possibile disciminazione per alcune categorie di studenti.
    non penso che limitare tale opportunità ad alcuni studenti in presenza di ragioni "giustificate" sia insensato. ogni studente universitario dovrebbe rispettare rispettare la tempoistica e il percorso previsto dal corso e dal piano di studi prescelto. solo in presenza di condizioni oggettive e particolari (lavoro, malattia, ecc.) ha senso giustificare un "rallentamento", con una riflessa riduzione degli oneri economici da sostenere.

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