1. Il presente articolo concerne le unità immobiliari concesse in locazione ad uso abitativo:
a) a studenti universitari, secondo le tipologie di cui all'art. 5 della legge 9 dicembre 1998, n. 431;
b) alle aziende regionali per il diritto allo studio, alle università o istituzioni equiparate, ai comuni, per la sublocazione a studenti universitari secondo le tipologie di cui al citato art. 5 della legge n. 431 del 1998.
2. Le unità immobiliari oggetto dei contratti di locazione di cui al comma 1 sono esenti dall'imposta comunale sugli immobili (Ici).
3. I contratti di locazione e sublocazione di cui al precedente comma 1, nonché le relative disdette anticipate o cessioni, sono esenti da registrazione e dal pagamento della relativa imposta.
4. I canoni di locazione di cui al precedente comma 1 costituiscono base imponibile ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche soltanto nella misura del 30%.
lunedì 6 luglio 2009
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questo articolo è ottimo.
RispondiEliminaaggiungerei che servirebbero dei controlli alle abitazioni. alcune case, anzi molte, affitate agli studenti sono delle topaie spesso fuori norma di legge date a prezzi altissimi.
Non si può far niente per controllarle?
Alby bologna
La questione è davvero spinosa. Un sistema di controlli, in realtà, già esiste: tanto ad istanza di parte (cioè, se qualcuno viene a conoscenza di un immobile non fornito dei requisiti di abitabilità, può denunciare la cosa alle autorità competenti), sia mediante la previsione di controlli a campione, se l'immobile è stato oggetto di ristrutturazione. Nel caso in cui, quindi, il problema sia un difetto di abitabilità, la questione risulta già risolta dalla normativa vigente. Diverso è, invece, il caso di case abitabili, ma poco “decorose”, magari locate a prezzi altissimi. La questione, per quanto importantissima, non può essere affrontata in questa sede, non rientrando nella materia del progetto, dedicato, come sappiamo, ai servizi e alla vita universitaria.
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